L'identificazione biometrica uccide
Gli Stati Uniti hanno lasciato in Afghanistan un un tesoro tecnologico che potrebbe portare alla repressione e morte di migliaia di collaborazionisti.
La ritirata occidentale dall’Afghanistan ha lasciato milioni di persone in balia del nuovo regime dei Talebani. Ora molte di queste persone temono la propria incolumità e per quella delle loro famiglie.
In moltissimi stanno cercando di eliminare le loro tracce digitali, per guadagnare un minimo di anonimato e diminuire i rischi di repressione.
Per questo molte organizzazioni per i diritti umani di stampo internazionale in questi giorni hanno pubblicato guide per aiutare le persone a cancellare le loro tracce digitali e cercare di mantenere il più possibile l’anonimato online.
Ma c’è una minaccia ben peggiore di qualsiasi tracking online, che unisce la repressione fisica con quella digitale: l’identificazione biometrica.
Secondo alcune fonti del The Intercept i Talebani potrebbero aver ottenuto dei dispositivi dell’esercito americano per l’identificazione biometrica, chiamati HIIDE (Handheld Interagency Identity Detection Equipment).
Cos’è l’identificazione biometrica?
Ma facciamo un passo indietro - che significa identificazione biometrica?
Tutto parte dai dati. I dati biometrici sono dei modelli matematici che possono essere ottenuti sottoponendo delle caratteristiche fisiche umane ad uno specifico trattamento tecnico. Questi modelli sono poi usati per identificare in modo univoco una persona.
Un esempio di identificazione biometrica è quello dei nostri telefoni, che usano l’impronta digitale per identiticare il possessore e quindi sbloccare il telefono.
Esistono tantissimi strumenti per l’identificazione biometrica: il viso, la voce, l’andamento della camminata, la mappatura delle vene; o le impronte digitali e l’iride - come nel sistema HIIDE ora in possesso del Talebani.
Il potere dell’identificazione biometrica
L’identificazione biometrica è un eccellente strumento per la verifica dell’identità delle persone. I dati biometrici sono infatti univoci, e possono essere riferibili soltanto ad una specifica persona. Le mie impronte digitali sono diverse rispetto a quelle del resto del mondo, così come la mia iride.
La potenza di questa tecnologia è tale che gli Stati Uniti la utilizzano ormai da 15 anni sia in Iraq che in Afghanistan.
Ad esempio, in Iraq nel 2007 la città di Falluja fu chiusa e messa in sicurezza grazie ad un sistema di accessi controllati con tecnologie di identificazione biometrica simili a quelli in possesso dei Talebani oggi.
L’obiettivo era quello di negare la libertà di movimento ai ribelli, che sarebbero stati subito identificati o che non avrebbero comunque avuto accesso alla città senza poter essere identificati.
“Insurgents are like fish swimming in the sea of the people. These are the high-tech nets, to keep ‘em from swimming freely” - Lieutenant Colonel Jeff Smitherman (Iraq, 2007)
Il sistema HIIDE
L’HIIDE, in uso dal 2007, è un sistema integrato che permette l’acquisizione di dati biometrici tramite iride e impronte digitali, che possono essere integrati da informazioni biografiche della persona a cui si riferiscono i dati.
Il sistema HIIDE è solitamente usato in combinazione con il sistema BAT (Biometric Automated Toolset) che è un sistema più vecchio e meno portatile, che però permette di collegarsi a server online per l’aggiornamento e integrazione dei database biometrici.
La forza del sistema HIIDE è che è estremamente portatile e fornisce anche strumenti per il tracking di tutte le istanze in cui una persona è stata identificata, per la successiva analisi di intelligence.
I dispositivi mantengono un limitato database interno che permette l’identificazione delle persone anche offline.
Non è chiaro se i Talebani abbiano ottenuto solo dispositivi HIIDE o anche BAT, ma è comunque possibile che siano in possesso di database contenenti dati biometrici e altre informazioni.
Buoni e cattivi
In Afghanistan l’esercito statunitense ha fin da subito usato i sistemi HIIDE e BAT per identificare le persone che in qualche modo entravano in contatto con la coalizione NATO.
Il processo, chiamato “enrollment”, era a tutti gli effetti un censimento e raccolta di informazioni di dati biometrici e altre informazioni personali delle persone che volevano supportare la coalizione. Un sistema per distinguere i “buoni” dai “cattivi”.
Nei database venivano acquisiti i loro dati biometrici, alcuni dati anagrafici, e il motivo del loro “enrollment”.
Solo nel 2009 vennero inserite nel sistema più di 200.000 persone. L’obiettivo dichiarato nel 2010 era di arrivare ad almeno 1.650.000 enrollments.
I rischi per le persone
Con la conquista Talebana, le carte in tavola sono cambiate.
Tutte le persone sottoposte al processo di enrollment sono adesso i “cattivi”.
Questo significa che oggi ci sono milioni di persone presenti in questi database biometrici che potrebbero essere identificate in tempo reale dai Talebani come alleati della Coalizione, e quindi nemici del nuovo regime.
Non è chiaro se i Talebani siano in possesso anche dei database, ma non credo che sia un'ipotesi da escludere.
Sfuggire dai controlli biometrici è pressoché impossibile.
Non è come cancellare le proprie tracce online o usare strumenti per rimanere nell’anonimato. A meno di avere accesso ai database e cancellare i dati biometrici, ogni persona lì presente sarà sempre identificabile da chiunque abbia in mano un dispositivo HIIDE.
In questi giorni arrivano già notizie di Talebani che stanno perquisendo le case a Kabul con “macchine biometriche”.
Se fossero davvero dotati di dispositivi HIIDE funzionanti non ci sarebbe scampo per le persone identificate in quei sistemi come alleate della coalizione. Non c’è travestimento o sotterfugio che tenga.
Le tecnologie di identificazione biometrica sono strumenti di oppressione potentissimi, che possono portare alla repressione sistematica o alla morte di migliaia di persone. In questo senso, sono armi più efficienti dei fucili.
Il fatto che i Talebani possano aver acquisito una tecnologia del genere, potenzialmente insieme a database contenenti i dati di milioni di persone che hanno collaborato negli anni con la Coalizione NATO, è una tragedia nella tragedia.
Gli effetti saranno probabilmente dilatati nel tempo, ma il potenziale distruttivo, per i diritti fondamentali delle persone, che per la loro incolumità, è innegabile.
D’altronde, anche l’esercito statunitense sapeva bene che eliminare la possibilità di rimanere anonimi era una delle armi più forti che avessero a disposizione nella “lunga guerra”.
L’identificazione biometrica è uno strumento di repressione e controllo che non ha eguali. Per questo con Privacy Network supportiamo e promuoviamo da due anni la campagna Reclaim Your Face, con cui chiediamo il divieto assoluto di utilizzo di queste tecnologie - equiparabili a tutti gli effetti ad armi.
Se vuoi aiutarci, firma anche tu la nostra petizione europea e aiuta il dibattito pubblico su questo tema, ancora troppo sottovalutato.
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